mercoledì 12 settembre 2012

Fragilità


Se avete intenzione di guardare questo telefilm, non guardate il video. Guardatelo prima per intero, dalla prima serie... l'ho condiviso perché è stato "Chuck" a farmi scrivere questa cosa.



Vivo. In questi momenti vivo.
Vivo una vita che non vorrei.
Vivo di brividi che non sono miei.
Un sogno comune di felicità,
trovare nel mondo la propria metà.
Vivere di sorrisi, spiegatemi come si fa.
C'è sempre una cosa che non va.
Sono a Roma, culla di arte e poesia,
vorrei sprofondare tra le sue braccia, ma... malinconia.
La solitudine è il peggior male del mondo,
è uno dei più diffusi.
A curarlo ci vuole un attimo,
a stare peggio ancora meno.
L'invidia e la rabbia verso tanti singoli "io"
che hanno paura di diventare "noi"-
Siamo sopraffatti dalla forza dei sentimenti
e lo capiamo solo una volta sfumati.
E allora "non ti ho mai amato".
allora "non ti voglio più",
allora "non può durare tra noi"...
Fragilità, il tuo nome è uomo.
L'orgoglio è la più timida e infantile delle risposte.
È ciò che non ci fa esternare ciò che proviamo,
è ciò che ci ferma a metà frase...
non cerco il coraggio di un guerriero,
ma la forza di colui che ama,
la forza di colui che ha paura di dire le cose per intero,
ma rischia e lo fa:
"Non può durare tra noi... se continuo a nascondermi",
"Non ti voglio più... ti desidero in ognuno dei miei giorni",
"Non ti ho mai amato... quanto ti amo oggi e so che domani ti amerò ancora di più"



Enrico G.
04/09/12      h 04.46

5 commenti:

Bes ha detto...


Perchè non dovrebbe interessare? In fin dei conti non è molto diverso da quello che hai scritto le altre volte... parli sempre d'amore... devo dire, però, che questa volta non c'è molto da commentare, le altre volte lasciavi spazio alla "morale" questa volta la sentenza finale l'hai data tu stesso:

"Non può durare tra noi... se continuo a nascondermi",
"Non ti voglio più... ti desidero in ognuno dei miei giorni",
"Non ti ho mai amato... quanto ti amo oggi e so che domani ti amerò ancora di più"

E' una cosa contro la quale non si può fare nulla credo, l'orgoglio intendo: ci è stato dato come "istinto di conservazione" la parte irrazionale di noi che si aggancia alla ragione, ma a volte fa più danni che altro. Per orgoglio e per paura di sembrare indifesi a volte non facciamo molte cose, o ne commettiamo altre credendo che agire in questo modo ci faccia del bene, ma poi come dici tu si finisce più soli di prima e non importa quante persone ci siano intorno a te a dirti il contrario.
Tu parli di metà, sai che credo io? Che la metà non esista, che noi dobbiamo essere entrambe le parti della mela e solo allora siamo in grado di trovare la persona con cui fare un pezzo di strada. Completarsi a vicenda secondo me è una grande stronzata (perdona il francesismo): se stai con qualcuno perchè se no ti senti monco dai solo la metà di quello che puoi offrire. Non puoi aspettare che qualcuno completi te stesso, la ricerca in questo caso potrebbe durare secoli e non si sarebbe mai felici. Acconsento nel dire, però, che a volte ci sono persone senza le quali le giornate sono storte, indubbiamente.
Tu parli di "sentimenti sfumati" i sentimenti non possono sfumare, non sono fisici: l'amore, il rispetto, l'affetto sono cose che persistono, si trasformano, è vero si accantonano, ma non sfumano mai del tutto... in sostanza non credo che per i sentimenti ci possa essere una data di scadenza.
Ultima cosa prima di cedere il passo al tedio, "vivere di sorrisi come si fa": non si fa credo, la felicità è qualcosa di troppo incostante per perdurare, la vivi, la assapori ed è già un ricordo, non può essere qualcosa di statico; i sentimenti, le passioni (intese come sensazioni che ci prendono cuore, testa e stomaco) che determinano i momenti felici sono in perenne divenire, così anche la felicità è precaria ed incostante... qualcuno secoli fa avrebbe detto "più incostante della luna".
Basta credo di avere detto abbastanza. Comunque grazie per quello che condividi.

Geko990 ha detto...

Grazie a te, per ciò che mi rispondi! =) Questo pensatoio sembra essere visitato solo da te e la cosa non mi dispiace. Non voglio forzare nessuno a condividere pensieri: ognuno fa ciò che vuole.

Ti rispondo: mi "rimproveri" sulla concezione della "metà". Facendo un paragone, 1/2 + 1/2 = 1, giusto? e su questo tu non sei d'accordo perché noi siamo un'unità bella e completa, senza che debba completarci qualcos'altro; allora mettiamola così: 1+1=2. Io sono anche completo, posso anche pensare di essere autosufficiente (non lo penso davvero), però è vero che con una persona vicino... con QUELLA persona vicino... io sono tanto di più! Non vediamolo come completare, quanto come un arricchire. Il concetto dei sentimenti sfumati si lega al raziocinio. Escludendolo, le cose sono proprio come le hai descritte tu: un sentimento non sfuma, non svanisce. Ne ho la prova perché di tanto in tanto, come si dice, "ritornano".

Ah, la teoria dell'eterno divenire, che mi ricorda molto Eraclito, mi piace... è così... forse l'unico modo per viverla meglio sarebbe valorizzarla al massimo e dare il giusto valore a tutte le esperienze!

Non so chi tu sia, né voglio chiedertelo... voglio ringraziare te per esserti "messa in gioco" e per aver aperto i tuoi pensieri ad uno sconosciuto!

Bes ha detto...

mettersi in gioco su un blog, dietro ad una maschera che ti nasconde non è difficile. esporre la propria faccia e mostrare cicatrici e ferite nella vita vera senza nascondersi, quella è la sfida. ma per fare questo c'è bisogno di coraggio: fare vedere le nostre cicatrici equivale a mostrare i nostri errori e quando lo si fa significa che si è talmente sicuri di ciò che si è fatto che non si ha paura del giudizio di terzi. quella è una sicurezza da invidiare.
a volte ritornano... le cose, le persone, le situazioni ritornano solo se c'è un posto o un motivo a cui e per cui tornare, altrimenti è tutto inutile. ciò non toglie che a volte ci vuole forza a tornare indietro, come per andare avanti.
è vero mi nascondo dietro un nick name proprio per essere libero/a di dire ciò che voglio ed il fatto che mi esprima su qualcuno che non conosco mi aiuta in questa cosa. ciò ti fa capire che non ho nè la sicurezza di cui parlavo prima, nè la consapevolezza della mia identità, al momento sono solo un'idea.

Geko990 ha detto...

Un'idea può essere ben più forte di una persona... ti auguro di riuscire ad accettarti per come sei, al punto da conoscere le tue debolezze e non subire i giudizi fuori luogo delle persone. Non siamo perfetti, ma siamo sicuramente unici: è questo il problema! Che tu sia diverso/a, che lo sia io... beh... è una cosa che spaventa! Un puzzle funziona bene perché ogni pezzo ha la sua forma e s'incastra bene... ma noi non siamo pezzi di un puzzle... la nostra vita non nasce e muore mantenendo la stessa forma!

Jeshkà ha detto...

L'insaziabile bisogno di capire mi spinge ancora a cercare di costruire qualche idea riguardo a chi sei, a come lo sei. Non so se ho mai conosciuto davvero qualcosa di te, o se quel qualcosa era vero.
L'eco di queste parole che leggo si propaga e arriva lontano,fino a disegnare, forse, un esile ritratto di quello che potresti essere, ma che probabilmente non saprò mai con certezza. Mi limito ad ipotizzare,questa lettura mi ha aiutata a farlo e mi porta in una dimensione fatta solo di pensieri e di nient'altro. Ma i pensieri non sono poco, soprattutto quando si creano una dimensione tutta per loro...